“Non so cosa fare”

mercoledì, 12 Febbraio 2020

Ti sei mai trovato nella condizione di non saper scegliere al punto da restare “bloccato/a”?

Ti faccio un esempio:

le cose con il tuo fidanzato/marito non vanno più tanto bene.
Una parte di te vorrebbe lasciarlo, hai proprio voglia di ricominciare, di liberarti dal passato che in tante occasioni ti fa soffrire, ti soffoca. L’altra parte di te subito alza la sua difesa: “eppure è tanto carino, quando mi accarezza penso che posso passare sopra i suoi difetti”.

Oppure, vorresti cambiare lavoro, quello che fai non ti piace o non ti piacciono i colleghi, sei stanco/a del tuo capo, però, come faccio a trovare un altro lavoro, oggi non è facile, questo è vicino casa….
E così trascorrono i giorni, e le settimane e i mesi a volte anche gli anni e tutto resta lì come in sospeso, come in una bilancia, di quella a due piatti: quando sembra che finalmente le cose siano chiare ed il peso si sposta su di un piatto ecco che subito dopo ricompare un dubbio, una perplessità, a volte solo un’ emozione, un sentore di insicurezza o di paura e le cose tornano di nuovo a confondersi.

Tutto questo non capita solo a te. E’ una condizione molto comune, viene chiamata

Ambivalenza.

L’ambivalenza si verifica quando non ci sono delle ragioni forti verso una o un’altra scelta.

 (se andando al lavoro ti trovassi davanti un leone non staresti a chiederti: scappo o vado in ufficio? 🙂 )

Cambiare fa sempre paura, la nostra mente, il nostro corpo vivono con maggiore agio nel passato anche se questo è scomodo o non adatto a noi.

Il passato è abitudine, i nostri centri nervosi, i nostri ormoni si attivano senza che noi interveniamo in alcun modo.

Basta aprire gli occhi la mattina per ritrovarsi sommersi dai nostri quotidiani pensieri.

cambiare richiede impegno, coraggio, lungimiranza.

Vorremmo sempre fare la cosa migliore per noi e per le persone a cui vogliamo bene e temiamo di sbagliare.

Allora che fare?

Ecco 5 idee che possono aiutarti:

1. Importanza.

Chiediti: in una scala da 0 a 10 (in cui 0 significa per niente e 10 moltissimo) quanto è importante per me questo cambiamento?

2. Esplarare gli estremi.

Immagina le conseguenze peggiori che la tua decisione può comportare e ora prova a immaginare le conseguenze migliori che possono derivare dal cambiamento.

3. Guardare all’indietro.

Come andavano le cose “prima”. Continuando sull’esempio del marito: “cosa ti ha attratto di lui quando vi siete conosciuti?” o “come andavano le cose prima che cominciassi il tuo attuale lavoro?”

4. Guardare avanti.

Cosa cambierebbe nel futuro se decidessi di operare un cambiamento.

5. Parlane con qualcuno.

E’molto diverso ragionare mentalmente sul cambiamento piuttosto che sentire le proprie intenzioni ad alta voce.

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